Overthinking, ruminazione o rimuginio?
- Eleonora Bontempi
- 23 mar 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 19 set 2024
Spesso capita di "pensare troppo" ad una certa situazione. Ma quando possiamo definirlo overthinking, ruminazione o rimugino?

Overthinking, ruminazione e rimuginio: si tratta di varie forme di pensiero ripetitivo, definito come “il processo di pensare attentamente, ripetitivamente e frequentemente a sé stessi e al proprio mondo”.
Cosa li distingue allora?
Overthinking
L'overthinking - che in italiano si può rendere con "pensare troppo" - è una modalità di pensiero ripetitivo e disfunzionale che dirige l'attenzione della persona più sul problema che sulla ricerca di una soluzione. Questa modalità di affrontare le situazioni di stress assume una connotazione diversa a seconda del momento temporale a cui ci si rivolge: passato (ruminazione) o futuro (rimuginio).
Rimuginio
Il rimuginio è un pensiero ripetitivo tendenzialmente proiettato verso il futuro, che si focalizza, quindi, su obiettivi percepiti come non raggiungibili o eventi negativi che potrebbero accadere.
In letteratura tale processo è stato associato a due principali funzioni:
- evitamento dell'incertezza legata alle possibili situazioni in cui ci si potrebbe trovare;
- preparazione in risposta a possibili esiti negativi degli eventi.
Nonostante la credenza secondo cui la preoccupazione sia utile per il problem solving, il rimuginio attiva una spirale di pensieri del tipo "E se..." che bloccano l'intenzionalità a mettere in atto un'effettiva soluzione del problema.
Il rimuginio si associa più di frequente a disturbi d'ansia, essendo quest'ultima per definizione l'anticipazione di una minaccia futura.
Ruminazione
La ruminazione è un pensiero ripetitivo negativo che generalmente si rivolge al passato, concentrandosi su sentimenti di perdita ed eventi spiacevoli vissuti.
Questo tipo di pensiero, che può avere diverse forme a seconda dello stimolo emotigeno attivante, quando diventa un pattern pervasivo che influenza negativamente la qualità di vita della persona, si associa a disturbi depressivi.
E se... andasse bene?
Come gestire l'attivarsi di questo flusso di pensieri che, come una spirale, sembra non avere mai fine?
A volte, nel momento in cui ci soffermiamo a pensare che tutto quello che accadrà nel futuro (rimuginio) possa andare male, una semplice domanda può aiutarci a resettare e ricablare le connessioni mentali:
E se... andasse bene?
Per chi invece tende a ruminare su eventi passati, può essere utile concentrarsi non tanto sullo stato emotivo provocato dall'errore commesso quanto sull'errore in sè. Infatti, i pensieri legati al compito sono più funzionali alla prestazione, perché aiutano a concentrare l'attenzione sugli aspetti legati alla soluzione del problema.
Infine, esistono anche tecniche di rilassamento, focalizzate sul respiro, che possono aiutare a ridurre gli stati ansiosi associati a tali modalità di pensiero.
Per approfondire
Cecere, R. (2022). Le caratteristiche del rimuginio secondo una prospettiva cognitivo-comportamentale: una rassegna critica della letteratura. TOPIC - Temi Di Psicologia dell’Ordine Degli Psicologi Della Campania, 1(2), doi: 10.53240/topic002.06.
Segerstrom, S. C., Stanton, A. L., Alden, L. E., & Shortridge, B. E. (2003). A Multidimensional Structure for Repetitive Thought: What's on Your Mind, and How, and How Much? Journal of Personality and Social Psychology, 85(5), 909–921. https://doi.org/10.1037/0022-3514.85.5.909
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