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Sapersi capaci di affrontare le situazioni

  • Immagine del redattore: Eleonora Bontempi
    Eleonora Bontempi
  • 15 dic 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 19 set 2024

Di auto-efficacia, di autostima e di successo futuro.


Teorizzata per la prima volta dallo psicologo Albert Bandura, l’auto-efficacia è la percezione della propria capacità di svolgere efficacemente un compito.

E' stata ampiamente studiata in ambito educativo e riconosciuta in qualità di precursore degli apprendimenti scolastici.

Infatti, bambini più auto-efficaci:

  • perseverano più a lungo di fronte alle difficoltà,

  • profondono più impegno nelle attività

e, quindi, sono più determinati a raggiungere i loro scopi.

Al contrario, chi ha un basso senso di efficacia, di fronte alle prime difficoltà, si convince facilmente della futilità dei propri sforzi, fermando i tentativi.

Si tratta di un’abilità che si apprende e si modella sulla base delle esperienze e delle influenze dei vari contesti di vita. Secondo la Teoria socio-cognitiva, infatti, le quattro principali fonti di informazione che influenzano la percezione di efficacia accademica sono:

1) esperienza diretta di successo/insuccesso nello svolgimento di un compito;

2) esperienza vicaria: osservare qualcuno di simile (per età e competenze) nello svolgimento del compito può "accendere" la propria percezione di efficacia;

3) persuasione verbale, cioè udire persone significative che ci sostengono verbalmente nel fronteggiamento di un'attività;

4) attivazione psicofisiologica, cioè l'indicatore di quanto il corpo si attivi (sudorazione elevata vs. rilassamento) prima, durante e dopo lo svolgimento del compito.


La percezione di efficacia, oltre ad influenzare la performance scolastica, ha un impatto anche sull’intenzione a proseguire gli studi e sulla soddisfazione di vita riportata dagli alunni. Infatti, una più elevata motivazione e percezione di efficacia nel raggiungere i propri obiettivi aumenta la performance scolastica – che, conseguentemente, si associa ad una più alta intenzione a proseguire gli studi –, modella le aspirazioni di carriera, e fornisce agli studenti un senso di scopo nella vita.


Quali differenze dall'autostima?

Per autostima si intende la capacità di auto-osservarsi, fornendo un giudizio globale su se stessi. Essa si compone di due aspetti:

  1. la competenza, cioè il grado di capacità e abilità percepite,

  2. il valore che si pensa di avere come persone.

Quindi essa è un costrutto più ampio che comprende, ma non coincide univocamente, con l'auto-efficacia.

Tale risorsa funge da "lubrificante sociale" aiutando ad affrontare vari stressor, sostenendo la motivazione a entrare - o uscire - dalle relazioni sociali qualora aumentino - o diminuiscano - la propria percezione di abilità.

Il benessere parte da dentro

Gli studi evidenziano come la soddisfazione per la propria vita sia significativamente relata alla percezione di efficacia che la persona riporta nelle diverse dimensioni di salute. Ad esempio, l'attività fisica è legata alla qualità e soddisfazione di vita nella misura in cui la persona si sente capace di svolgere gli esercizi fisici quotidianamente ed efficacemente.


...E noi?

Come ci percepiamo nei vari ambiti di vita: prevalentemente capaci o non capaci?

E laddove ci percepiamo non abili, su quali esperienze basiamo la nostra percezione? Possiamo rivederle o crearne delle nuove?

Per approfondimenti

Bandura, A. (1997). Self-efficacy: The exercise of control. Macmillan.


Bandura, A. (1986). Social foundations of thought and action: A social cognition theory. Englewood Cliffs, NJ: Prentice-Hall.


Bandura, A., Barbaranelli, C., Caprara, G.V., e Pastorelli, C. (2001), Self-efficacy beliefs as shapers of children’s aspirations and career trajectories, Child Development, 72/1, pp. 187-206, http://dx.doi.org/10.1111/1467-8624.00273.


Cast, A. D., & Burke, P. J. (2002). A theory of self-esteem. Social forces, 80(3), 1041-1068.


Gecas, Viktor (1982). “The Self-Concept.” Annual Review of Sociology 8:1–33.


McAuley, E., Konopack, J. F., Motl, R. W., Morris, K. S., Doerksen, S. E., & Rosengren, K. R. (2006). Physical activity and quality of life in older adults: influence of health status and self-efficacy. Annals of behavioral Medicine, 31(1), 99-103.

Schunk, D. H., e Di Benedetto, M. K. (2016). Self-efficacy theory in education. In K. R. Wentzel & D. B. Miele (Eds.), Handbook of motivation at school (2nd ed.), pp. 34–54. New York, NY: Routledge.


Usher, E. L., Li, C. R., Butz, A. R., e Rojas, J. P. (2018). Perseverant grit and self-efficacy: Are both essential for children’s academic success?. Journal of Educational Psychology, 877-902.


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